Bertolt Brecht: Die Schwierigkeit, ein dramatisches Ereignis im Kunstwerk darzustellen

brechtcopertina
Anno: 2013
Pagine: 38
Lingua: tedesca
ASIN: B00IK62NV0

Nei suoi scritti teorici Brecht afferma che lo scopo principale delle sue opere teatrali consiste nell’educazione dello spettatore.

Bisogna naturalmente considerare che ogni periodo storico sia caratterizzato dalla propria “Inquisizione” e, così come il protagonosta del dramma didattico brechtiano Vita di Galileo si è dovuto piegare alla volontà della Chiesa, allo stesso modo l’autore dovette fare i conti con una forza politica altrettanto potente.

Questo, tuttavia, non potrebbe in nessun modo considerarsi l’unica ragione per cui egli evitò sistematicamente di analizzare apertamente gli eventi storici di natura catastrofica, bensì preferì affrontarli per mezzo di similitudini.

L’utilità, l’efficacia e la possibilità effettiva di rappresentare gli orrori storici e sociali in un’opera d’arte resta infatti una questione controversa.
Risulta piuttosto evidente che una descrizione dettagliata di un evento catastrofico finirebbe facilmente per ottenere un risultato indesiderato per Brecht: gli spettatori percepirebbero una profonda empatia, che certamente confonderebbe la loro capacità di analisi e di critica lucida ed oggettiva degli eventi in questione.
Una tale rappresentazione non sarebbe solo dannosa per lo Straniamento brechtiano (tecnica innovativa del suo neonato Teatro Epico), ma anche quasi impossibile nella sua stessa realizzazione: i dettagli di una tragedia sono difficilmente riproducibili in forma artistica.
Per questo viene utilizzata frequentemente l’intermediazione di una parabola, la cui bipartizione formale (realtà – paragone) diviene di fatto una tripartizione: il terzo passaggio va infatti compiuto dallo spettatore. Il pubblico deve infatti riportare la presa di coscienza ottenuta nella rappresentazione all’interno del quadro reale per ottenere una consapevolezza effettiva e compiere lo scopo dell’arte stessa.


In seinen theoretischen Schriften behauptet Brecht unentwegt, dass der Hauptzweck des Schauspieles in der Belehrung der Zuschauer besteht. Sicherlich muss man aber denken, dass jede Zeit seine „Inquisition“ hat: wenn der Wissenschaftler von Leben des Galilei sich vor der Kirche beugen sollte, hatte Brecht einen ebenso mächtigen politischen Zensor.
Jedenfalls konnte es nicht der einzige Grund sein, aus dem Brecht von den geschichtlichen Katastrophen nie deutlich, sondern fast nur durch Ähnlichkeiten sprach.
Die Nützlichkeit, die Zweckmäßigkeit und die Möglichkeit, Grässlichkeiten im Kunstwerk darzustellen, bleibt eine strittige Frage.
Es ist ziemlich offenbar, dass eine ausführliche Darstellung einer Katastrophe eine total unerwünschte Auswirkung für Brecht erreichen würde: die Zuschauer würden eine tiefe Einfühlung empfinden, die ihr Gewissen und ihre Analysefähigkeit trüben würde.
Eine solche Darstellung wäre nicht nur schädlich für die Verfremdung, aber auch fast unmöglich in der Durchführung: die Details eines Unglücks sind in einem Kunstwerk kaum aufführbar.
Darum wird die Parabelform benutzt und die strukturelle Zweiteiligkeit der Parabelgeschichte (Realität – Gleichnis) wird in Wirklichkeit eine prinzipielle Dreiteiligkeit: der dritte Schritt muß vom Leser oder Zuschauer vollzogen werden. Das Publikum muß nämlich die im Bild gewonnene Erkenntnis auf die Wirklichkeit zurück über tragen.

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