
da conseguire, vorrei soffermarmi su un altro aspetto. Scrivere un libro, che sia un romanzo, un saggio, una raccolta di poesie o un “non lo so” (adoro questa categoria… Perché deve essere tutto etichettato?) prevede una notevole spina dorsale nel sostenere uno spessore, nel gestire emozioni, spazi, tempi, eccessi e difetti. È un ballo complesso e si deve “tenere il palco” da soli, basandosi su quello che si sa, ma ancor più su quello che si è. Scrivere è un lavoro: per qualcuno (poche decine in un secolo) si tratta un’arte, per altri di un mestiere complesso da acquisire come avviene con il più fine artigianato.
Io mi sento infinitamente piccola e umile rispetto a questo mondo così complesso e affascinante. Leggo i miei primi scritti e provo un misto di tenerezza e pudore, leggo gli ultimi e riconosco chi sono ora. Leggo il mio futuro in pagine ancora trasparenti e so che rappresenteranno chi sarò allora. Forse mai una Scrittrice, ma di certo un’autrice che fino all’ultimo ci avrà messo l’anima.
La scrittura è un po’ come l’equitazione (la mia immensa passione): non basta salire in sella e andare, come pensano in molti. Serve dedizione, impegno, amore, umiltà… E più si conosce di quel mondo più si comprende che troppo resta da conoscere. È un universo che ti coivolge e ti scruta l’anima. Quanto sei disposto a scoprirla?
Quindi chi ha il sogno di scrivere ci provi…insista… studi (sì, proprio a partire dalla grammatica)… legga i grandi… comprenda le strutture basilari prima di permettersi di piegarle… trovi il talento se c’è, perché costruirlo è quasi impossibile
Fino ad allora, come ci dice l’immagine, ciò che è nella nostra mente, risulterà uno schizzo puerile nel comunicarlo agli altri.
Ma se riuscirà… Se riusciremo… Allora sarà un Van Gogh.
Sara Albanese
Da un po’ di tempo ho iniziato a seguire questa massima di Shakespeare: “Date parole al vostro dolore perchè il vostro cuore non si spezzi”
http://www.missdreamer.altervista.org
"Mi piace""Mi piace"