Di tutti ma non per tutti

Tante persone dicono “anche a me piacerebbe scrivere un libro, basta aver tempo” oppure “anche io scrivo romanzi e poesie da quando ero alle elementari, dovrei pubblicarli” oppure nella versione peggiore “bello scrivere, basta iniziare e poi viene da sé”. In qualche modo si è insinuato nella mente dell’uomo, anzi soprattutto della donna media, l’idea inspiegabile che la scrittura sia un hobby semplice come fare un puzzle…. Basta avere in mente un’idea e pufff…. Ecco il libro! Sorvolando volutamente sul fatto che la credibilità sulla carta si conquista dopo anni di studio, di pratica, di ricerca, di lettura, di affinamento tecnico e di solidificazione strutturale (non vorrei sembrare pedante e men che meno troppo accademica) e sul fatto che spesso chi ha tutte queste caratteristiche ancora si sente umilmente inadeguato mentre chi non ne possiede alcuna magicamente crede che ciò che ignora sia tremendamente semplice

da conseguire, vorrei soffermarmi su un altro aspetto. Scrivere un libro, che sia un romanzo, un saggio, una raccolta di poesie o un “non lo so” (adoro questa categoria… Perché deve essere tutto etichettato?) prevede una notevole spina dorsale nel sostenere uno spessore, nel gestire emozioni, spazi, tempi, eccessi e difetti. È un ballo complesso e si deve “tenere il palco” da soli, basandosi su quello che si sa, ma ancor più su quello che si è. Scrivere è un lavoro: per qualcuno (poche decine in un secolo) si tratta un’arte, per altri di un mestiere complesso da acquisire come avviene con il più fine artigianato.
Io mi sento infinitamente piccola e umile rispetto a questo mondo così complesso e affascinante. Leggo i miei primi scritti e provo un misto di tenerezza e pudore, leggo gli ultimi e riconosco chi sono ora. Leggo il mio futuro in pagine ancora trasparenti e so che rappresenteranno chi sarò allora. Forse mai una Scrittrice, ma di certo un’autrice che fino all’ultimo ci avrà messo l’anima.
La scrittura è un po’ come l’equitazione (la mia immensa passione): non basta salire in sella e andare, come pensano in molti. Serve dedizione, impegno, amore, umiltà… E più si conosce di quel mondo più si comprende che troppo resta da conoscere. È un universo che ti coivolge e ti scruta l’anima. Quant
o sei disposto a scoprirla?
Quindi chi ha il sogno di scrivere ci provi…insista… studi (sì, proprio a partire dalla grammatica)… legga i grandi… comprenda le strutture basilari prima di permettersi di piegarle… trovi il talento se c’è, perché costruirlo è quasi impossibile
Fino ad allora, come ci dice l’immagine, ciò che è nella nostra mente, risulterà uno schizzo puerile nel comunicarlo agli altri.
Ma se riuscirà… Se riusciremo… Allora sarà un Van Gogh.

Sara Albanese

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