“Parlare delle proprie poesie è un po’ come descrivere il proprio volto allo specchio in quell’istante fulmineo in cui sembra di poter riconoscere nelle fattezze riflesse l’evocazione se stessi e di quell’algoritmo vagamente spirituale che svela l’appartenenza ad un soffio vitale più ampio.
La Poesia è uno strumento di indagine, di evasione, di provocazione, di celebrazione, di intuizione, di denuncia, di suggestione.
E’ un mezzo di comunicazione potente che può vibrare tra le corde della Filosofia più alta, come indugiare nel dettaglio più minuscolo, vestendolo di un’intenzione che trascende la sua natura concreta e significa sempre qualcosa di più.
In questi dettagli, nella pulizia della parola che viene tratteggiata negli occhi del lettore come un disegno a china, nel gusto per l’accostamento semplice ma desueto, la Poesia quotidianamente diventa per me una grande Maestra di intensità e leggerezza.
Ogni volta che abbandono la tastiera del computer ed impugno la mia matita per disegnare qualche verso, godo del privilegio di poter sfuggire al peggior male del nostro tempo: la bulimia che divora parole, individui, valori e speranze.
Sono grata a chi mi ha consentito di credere che proprio quei versi, nati per la mia sola esigenza di riordinare l’animo e cristallizzare un pensiero, potessero essere uno strumento dinamico, capace di toccare altre sensibilità, regalandomi soddisfazioni importanti a livello editoriale e nel contesto di diversi Concorsi Letterari Nazionali ed Internazionali.
E’ stato finalmente possibile, nello scritto ControVersi, unire ai componimenti già pubblicati numerose poesie inedite, per poter veder realizzata una mia silloge completa, ovvero una raccolta che riunisca il mio percorso sino ad oggi.
L’introduzione, a cui tengo particolarmente, è costituita da un mio breve saggio che non vedo l’ora di consegnare al lettori. Spero infatti che possa rappresentare un approccio abbastanza originale alla Poesia, un punto di vista che potrebbe essere interessante per liberarla dal ruolo di prodotto editoriale un po’ vintage che il mercato le ha attribuito negli ultimi anni, trascurando il valore di questo mezzo espressivo immensamente dinamico, duttile e poliedrico.
Spero di essere in grado quindi di offrire una visione nuova, fuori dalle Accademie ma con grande rispetto e amore per il dato letterario che studio e amo da sempre.
La mia intenzione sarebbe infatti quella di parlare non soltanto agli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto ai non appassionati del genere, sperando di offrire loro uno stimolo nuovo.
La Poesia è stato il mio primo amore come scrittrice e, tuttora, dopo la pubblicazione di due romanzi, moltissimi articoli e di un racconto autobiografico, essa rappresenta un’esigenza irrinunciabile.
Mi appartiene in modo quasi fisico. Come mi appartiene una mano o un occhio. Come mi appartiene un respiro.
Sono felice di poterla condividere con Voi.”
Sara
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